Analisi del rischio di un investimento


Esistono moltissimi approcci a questo problema, la maggior parte dei quali è off limits per il comune mortale. Intendiamo dire con questo che la maggior parte dei modelli scientifici di analisi e di valutazione del rischio di un qualsiasi investimento, implicano la conoscenza di matematiche complesse e la disponibilità di software molto costosi.

Cosa può fare allora un comune cittadino quando giustamente ha bisogno di analizzare preventivamente le diverse proposte di investimento che gli vengono fatte?

Prima ancora della valutazione delle proposte naturalmente è consigliabile avere le idee molto chiare sui propri obiettivi di breve, medio e lungo termine: ad esempio quanta parte dei vostri risparmi prevedete non vi servano di qui ad 1 anno, a 3 o a 5 anni, importo della massima perdita sopportabile, la vostra personale propensione al rischio, ecc.

Se non avete le idee chiare sui vostri obiettivi è bene effettuare una analisi approfondita della vostra situazione finanziaria attuale, dei vostri bisogni e necessità effettive, del grado di stabilità delle vostre entrate future, delle spese e quindi della effettiva capacità di risparmio futura, degli impegni che avete preso in passato, degli eventuali debiti attuali, ecc.

Addentrandoci un pò di più nel problema, vediamo che non esiste un solo tipo di rischio ma che invece esistono più tipologie di rischio legate allo stesso specifico investimento.

Una preoccupazione molto comune per chi fa un qualsiasi investimento finanziario è quella di perdere in tutto o in parte il capitale investito. Questo rischio è comunemente definito come “rischio capitale”.

Se l’investimento è fatto in una moneta diversa dalla vostra, ad esempio un investimento in fondi comuni australiani per un europeo, allora vi è oltre al rischio capitale un rischio aggiuntivo connesso alla probabilità che durante la vita dell’investimento il tasso di cambio dollaro australiano / euro possa cambiare. Questo rischio specifico viene detto “rischio valutario”.

Molte forme di investimento potrebbero inoltre non essere prontamente convertibili in danaro contante sui mercati o il mercato potrebbe richiedere del tempo prima di potervi mettere in grado di vendere, per inefficienze dovute al mercato stesso o perchè mancano i compratori. Questo rischio è detto “rischio liquidità”.

Il rischio che possano verificarsi problemi nella gestione interna dell’investimento con conseguente perdita di valore del titolo è chiamato “rischio finanziario”.

Un esempio eclatante di questa forma di rischio sono stati in italia i bond argentini e le azioni cirio e parmalat, investimenti per i quali si è verificato contemporaneamente il rischio finanziario e quello liquidità.

Un altro tipo di rischio molto familiare ma di cui non sempre se ne comprende appieno l’importanza è il cosiddetto “rischio mercato”.

In mercati molto liquidi come i mercati azionari americani ed europei i prezzi delle azioni sono determinati dall’equilibrio tra la domanda e l’offerta.

Se molti vogliono acquistare una determinata azione od obbligazione, il prezzo di quest’ultima aumenterà di conseguenza perchè ciascun acquirente è disposto a pagare di più di quello precedente.

L’inverso accade quando il numero dei venditori di quel titolo è maggiore di quello degli acquirenti. Ogni venditore è disposto a spuntare un prezzo inferiore pur di liberarsi del titolo e di conseguenza il prezzo scende.

Allo stesso tipo di rischio, il “rischio mercato”, è soggetto qualsiasi altro bene di investimento, come un immobile, una partita di stock, un fondo di previdenza o una obbligazione.

Contro alcune forme di rischio ci si può anche assicurare. Molte tipologie di rischio come quello finanziario, quello di mercato e persino quello inflazionistico, possono essere efficamente contrastate per mezzo di tecniche di diversificazione, la più semplice delle quali è quella di investire su un indice di borsa o un fondo bilanciato piuttosto che sul singolo titolo.

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