Prestiti e finanziamenti a tasso zero TAN e TAEG


L’indicatore più importante per valutare il costo di un finanziamento è il TAEG, chiamato anche ISC o Indicatore Sintetico di Costo. Si tratta del vero tasso di interesse che si paga quando si chiede un prestito. Il suo valore, infatti, tiene conto sia delle spese sia della cadenza dei pagamenti.

Il TAEG è un obbligo di legge imposto a tutti gli acquisti che rispettano le seguenti condizioni.

– Quello che si compra con il prestito deve servire per il consumo e non per la produzione. In sostanza deve essere un prestito fatto ai privati e non ad aziende o professionisti.

– Il prestito deve essere compreso tra € 155 e € 30.987.

– Il rimborso della somma non può avvenire in blocco nè concludersi entro un anno e mezzo.

– Il prestito non deve servire né per comprare una casa né per costruirne o restaurarne una.

I prestiti fatti a queste condizioni devono rispettare regole ben precise.

– Il TAEG e tutte le altre voci di costo devono essere scritte sul contratto.

– Se nelle pubblicità del finanziamento (spot, depliant, annunci) sono contenute le condizioni economiche, anche il TAEG e il suo periodo di validità devono essere riportati.

– Deve sempre essere possibile estinguere anticipatamente il debito pagando al massimo una penale dell’1% sul capitale ancora da restituire.

– Ci si può rifiutare di pagare le rate finché il fornitore non consegna la merce perfettamente funzionante.

Il rifiuto si può opporre, però, solo a condizione che il fornitore si appoggi ad una unica finanziaria e che sul contratto del prestito sia specificato che questo serve per comprare quella merce.

Se il venditore non adempie al suo compito, si può risolvere il contratto e annullare tutto, pretendendo la restituzione del denaro eventualmente già versato.

Molto spesso nelle pubblicità televisive o sui cartelloni che tappezzano le città si sente o si legge l’invitante promessa: finanziamenti a tasso zero.

L’esperienza ci ha insegnato che spesso nelle pieghe tra promesse e realtà si può nascondere qualche spesa o qualche condizione particolare che rendono il prestito assai meno allettante.

TAN e TAEG non sono la stessa cosa. Come si fa allora a capire se un prestito è davvero a tasso zero?

Le pubblicità sono in genere accompagnate da due sigle: il TAN (tasso annuo nominale) e il TAEG (tasso annuo effettivo globale). Il primo serve ai finanziatori per calcolare l’ammontare delle rate, mentre il secondo è quello che interessa a chi chiede il prestito per valutarne la convenienza.

Un prestito che abbia il TAN pari a zero è un finanziamento in cui l’ammontare di tutte le rate è uguale alla somma prestata, ma il debitore dovrà poi pagare anche le spese di istruttoria, le assicurazioni imposte da chi presta i soldi, le spese per il pagamento di ogni singola rata e varie altre spese accessorie.

Se è questo il tasso zero cui si riferisce la pubblicità si può quindi esser certi che in realtà il finanziamento non sarà affatto “gratuito”.

Soltanto quando il TAEG è pari a zero il prestito si può davvero definire a tasso zero, perché in questo caso la somma di tutto ciò che il debitore paga coincide perfettamente con il denaro che si è fatto prestare e comprende già tutte le spese che nel TAN erano escluse.

Molto difficilmente però troverete prestiti con TAEG=0! E se li trovate, datemi retta: lasciate stare, molto probabilmente ciò significa che vi dovete aspettare costi nascosti da qualche altra parte!

Per calcolare la reale convenienza di un prestito, allora, si dovrà guardare il TAEG applicato dal finanziatore: più questo è basso più il prestito è vantaggioso.

Un altro sotterfugio da cui guardarsi è quello messo in pratica da alcuni rivenditori, che fingono di applicare il tasso zero a chi paga a rate, ma in realtà fanno un ingente sconto a chi paga in contanti.

In sostanza se chi chiede un prestito non ha diritto allo sconto è proprio come se pagasse degli interessi camuffati.

Visto che non c’è legge che impedisca al negoziante di praticare questo tipo di sconti, chi è intenzionato a pagare a rate è meglio che prima si informi sulla possibilità di ottenere una riduzione del prezzo pagando in contanti.

Cominciamo dalla scelta più conveniente per arrivare a quella che lo è meno, ma che la situazione contingente potrebbe costringervi ad adottare.

1) La cosa migliore è sempre pagare in contanti, oppure trovare un prestito con un TAEG pari a zero.

2) Se siete disposti a imbarcarvi in un prestito, la cosa migliore è cercare di informarvi bene per conoscere quali sono le condizioni di mercato in vigore.

Per trovare il prestito più vantaggioso basta poi confrontare i TAEG fra di loro e scegliere il negozio che applica quello più basso. Ricordatevi sempre che conviene chiedere alla banca il pagamento automatico delle rate per non dimenticarsene.

3) Chi non ha il contante e non ha voglia di impelagarsi in procedure burocratiche e scartoffie varie può decidere di pagare a rate con la carta di credito. E il sistema più pratico ma non certo il più conveniente.

4) Lo scoperto in banca è un pò l’ultima spiaggia, nel senso che è generalmente molto oneroso. Può essere utilizzato solo se si è certi di poter rimettere la somma sul conto in tempi molto rapidi.

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