Risparmiare sulla tenuta del conto corrente


Il conto corrente bancario costa, non c’è alcun dubbio che nonostante le associazioni dei consumatori abbiano dato battaglia negli ultimi anni per tentare di arginare il loro strapotere, le banche siano tutt’oggi in una condizione enormemente più forte di noi piccoli correntisti e comuni mortali. Allora che fare?

Occorre considerare anche che mentre negli acquisti di tutti i giorni siamo spesso a caccia della migliore offerta, non facciamo altrettanto con i servizi bancari, e questa è sicuramente una autocritica che noi tutti dovremmo fare.

Il risultato è che le piccole, ma costanti, spese applicate alla gestione di conto corrente, bancomat, carte di credito, estratti conto ecc. fanno lievitare il costo della tenuta del nostro conto corrente, e non di poco.

Alcuni consigli

1. Il conto corrente come servizio

Cercate di considera il conto corrente bancario come un servizio e non soltanto come uno strumento. Il conto corrente non è più uno strumento di gestione del risparmio, cioè una forma di investimento, bensì un servizio che costa.

Infatti, solo in rari casi il tasso di interesse sulle somme depositate può essere considerato interessante: in generale i valori dei tassi sono molto bassi (in media non si supera lo 0,35% lordo, cioè lo 0,25% netto) e ciò che si guadagna come interessi molto spesso non basta neppure a coprire le spese. Per cui è bene lasciare sul conto soltanto le somme necessarie per i movimenti e investire altrove i risparmi.

Buone notizie: il decreto Bersani anche su questo fronte ha portato alcuni benefìci, imponendo alle banche che decidono di alzare i tassi debitori per la clientela, in seguito all’aumento del tasso ufficiale di riferimento della Banca centrale europea, di fare la stessa cosa anche per i tassi creditori sulle somme depositate. Ma occorre essere vigili e andare periodicamente a contrattare con il direttore della vostra filiale le nuove condizioni, non vi aspettate che le banche vi applichino condizioni di miglior favore di loro spontanea volontà!

2. Controllate la documentazione

Non lo facciamo quasi mai, eppure è molto importante: bisogna sempre controllare la documentazione che arriva dalla banca. Solo così, infatti, si possono controllare eventuali errori o variazioni di condizioni fatti dall’istituto di credito. Grazie alle nuove regole introdotte dal pacchetto “cittadino consumatore” le banche non possono più variare tasso d’interesse, costi e condizioni dei servizi del conto corrente senza avvisare direttamente il cliente.

Qualunque modifica peggiorativa delle condizioni contrattuali deve essere espressamente comunicata per iscritto, con un preavviso minimo di trenta giorni; il correntista può decidere di recedere dal contratto senza penalità, senza spese e alle vecchie condizioni.

Infine, è bene conservare per 10 anni tutti gli estratti conto, perché valgono come prova in caso di contestazioni e chiederne una copia ha sempre un costo,che può arrivare fino a 10 euro per documento.

3. Periodicità di invio dell’Estratto conto

La banca è tenuta a inviare l’estratto conto una volta l’anno. Il cliente, però, può scegliere una periodicità più ravvicinata – semestrale, trimestrale o mensile – in base alle sue esigenze.

Ovviamente questo servizio ha un costo, da 0,45 a 5 euro a spedizione, per cui vi consigliamo di valutarne l’effettiva necessità. In molte banche l’invio trimestrale è gratuito, quindi sfruttate questa possibilità: vi permette di tenere abbastanza sott’occhio i movimenti senza spendere per il servizio. Se avete bisogno di controllare le spese più spesso, fatelo attraverso gli sportelli automatici del bancomat: lo scontrino con il saldo e i movimenti non costa nulla. L’estratto conto online, se è proposto, è gratis.

4. Un conto on line costa meno di un conto ordinario.

In generale le operazioni online o via telefono, per esempio i bonifici, sono meno care oltre che più comode di quelle fatte con i metodi tradizionali, cioè andando ogni volta allo sportello.

Se la banca dà questa possibilità, spesso legata alla “conversione” del conto
tradizionale in un conto online o all’apertura di un conto via Internet, è bene sfruttarla. In media, un bonifico classico da una banca all’altra in Italia costa 4 volte di più se fatta recandosi allo sportello di quanto non costi effettuarla via internet con un conto online!

Alcune banche addirittura non fanno pagare nulla per i bonifici telematici; invece sono molti gli istituti che non prevedono la possibilità di fare un bonifico per telefono.

5. Domiciliazione delle Bollette

La domiciliazione delle bollette è quasi sempre gratuita. Meglio, quindi, avvalersi di questo servizio piuttosto che pagare ogni mese le bollette allo sportello o con un bonifico: si può così risparmiare fino a due euro e mezzo per operazione.

6. Operazioni a forfait

Ogni operazione che transita sul conto ha una spesa “di scrittura” che può variare da 0,50 a 2 euro. Per questo possono convenire i conti che prevedono un determinato numero di operazioni “a forfait” al mese, trimestre o anno.

Esistono conti che offrono un numero illimitato di operazioni incluse nel forfait, ma ovviamente hanno canoni elevati e non sempre sono convenienti, soprattutto per chi fa poche movimentazioni.

In genere, avere un forfait di dieci operazioni al mese, cioè 120 in un anno, è sufficiente.

7. Carta di credito

Ssceglietela per conto vostro, guardatevi attorno! Non è detto che la carta di credito offerta dalla vostra banca in abbinamento al conto corrente sia conveniente. Valutate inoltre seriamente l’eventualità di farne a meno.

Cartasì, per esempio, che è la carta di credito più diffusa in Italia, ha un canone annuo di circa 31 euro

Un altro vantaggio della carta “svincolata” dal conto è che non è necessario recedere dal contratto, con relativa perdita del canone eventualmente pagato, quando si cambia conto o addirittura banca, perché gli addebiti avvengonocon un Rid: basta cambiare l’autorizzazione al Rid verso il nuovo conto e il gioco è fatto.

8. Usate il bancomat

Per prelevare, meglio usare il bancomat anziché la carta di credito. Sebbene si possano usare entrambe le carte, ricordiamo che ritirare denaro da uno sportello automatico con una carta di credito viene considerata un’operazione di anticipo di contante, in pratica un prestito, e quindi si pagano commissioni che possono essere anche molto elevate.

Cartasì, per esempio, prevede una commissione del 4%, con un minimo di 0,52 euro, per l’anticipo di denaro in Italia e nei Paesi Uem e stessa commissione ma con un minimo di 5,16 euro nei Paesi extraeuropei.

Per avere, per esempio, 250 euro si pagano dovunque 10 euro, sia che si chieda la somma in euro sia in valuta estera, ma in questo caso c’è una commissione aggiuntiva sul tasso di cambio pari al 2% dell’importo, quindi altri 5 euro.

Con la tessera bancomat, invece, la commissione per i prelievi è, nella maggior parte dei casi, al massimo di due euro (in Italia). All’estero, il bancomat può essere usato solo se è un bancomat internazionale utilizzabile sui circuiti Maestro o Visa electron: in questo caso, però, per stabilire la convenienza occorre confrontare le condizioni del pagobancomat con quelle della carta di credito in vostro possesso.

9. Meglio se della tua banca

Prelevare denaro dallo sportello automatico delle filiali della propria banca è gratis, quindi fate qualche passo in più per cercare lo sportello giusto. A volte può essere applicata una commissione per i prelievi nei giorni prefestivi e festivi: nell’eventualità che così fosse valutate di rivolgervi a una banca più competitiva. Le banche online non fanno pagare mai nulla per questo servizio.

10. Non andare in rosso

Infine, evitate di andare in rosso sul conto corrente: gli interessi e le spese fioccano anche solo per uno scoperto di pochi giorni; si può arrivare a pagare interessi fino al 15% (10% in media), ancora di più se lo scoperto non è autorizzato. Oltre a tutto ciò, quasi tutte le banche applicano una commissione, detta “commissione di massimo scoperto”, in media dello 0,62%. Per evitare di restare in rosso sul conto bisogna valutare attentamente la disponibilità, soprattutto alla fine del mese, e, nel caso in cui questa non ci fosse, usare la carta di credito, grazie alla quale le spese sono addebitate a metà del mese successivo.

Si può anche provare a contrattare un fido al momento dell’apertura del conto, in modo da avere condizioni migliori se dovesse capitare di andare in rosso.

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