Ottenere un prestito da una polizza vita


Se avete stipulato un’assicurazione del ramo vita e vi servono soldi in prestito, potete chiedere alla vostra compagnia di anticiparvi parte del denaro che comunque vi sarà dovuto alla scadenza del contratto. Non sempre questa operazione è però vantaggiosa.

Chi ha stipulato una polizza del ramo vita può ottenere dalla sua assicurazione un anticipo di denaro su somme a cui, prima o poi, avrà diritto.

Non tutte le polizze danno però la possibilità di chiedere l’anticipo; per godere di questa opportunità occorre aver sottoscritto una tra le seguenti tipologie di polizza:

— polizza di risparmio con controassicurazione: al beneficiario viene pagato un capitale (o rendita) a una certa data; l’anticipo è possibile purché in caso di morte sia prevista almeno la restituzione dei premi agli eredi;

— polizza mista: il beneficiario riceve rendita o capitale a una certa data; se muore prima di quella scadenza, si pagano gli eredi;

—polizza a vita intera: è un contratto raro (di solito queste assicurazioni hanno una durata limitata: 10 o 20 anni); prevede il pagamento di rendita o capitale agli eredi soltanto alla morte del beneficiario, in qualunque momento questa capiti.

L’anticipo sulle polizze si può ottenere in modo più semplice rispetto ai prestiti delle finanziarie e delle banche. Basta chiedere il denaro in agenzia, dove vi sarà fatto firmare un modulo.

Dato che viene anticipato denaro del beneficiario della polizza, non serve fornire garanzie, perché l’assicurazione non corre alcun rischio. La garanzia è infatti già rappresentata dal capitale che l’assicurazione dovrà versare.

Tra la richiesta e la disponibilità effettiva del denaro possono passare anche 30 giorni. Questo modo di ottenere liquidità va dunque preso in considerazione solo se non si hanno particolari urgenze.

La quantità di denaro ottenibile è al massimo pari al valore di riscatto lordo, cioè a quanto darebbe l’assicurazione se venisse chiuso il contratto in quella data.

Il valore di riscatto da considerare è in genere quello dell’ultima rivalutazione annuale avvenuta. In altre parole, se chiedete l’anticipo a novembre, vi si concede ciò che vi si concedeva al gennaio dello stesso anno: il riscatto maturato durante l’anno non conta.

Alcune compagnie non concedono l’intero valore del riscatto, ma una percentuale (di solito l’80 o il 90%). Questa è però solo la cifra di facciata: per calcolare quello che davvero ci si ritrova in tasca bisogna infatti detrarre la prima rata di interessi per il rimborso che per lo più è annua, ed eventuali spese per l’ottenimento dell’anticipo, come avviene per i prestiti delle banche e delle finanziarie.

L’assicurato paga gli interessi sull’anticipo perché il capitale che la compagnia gli sta gestendo continua a rivalutarsi: in pratica, ricade su di lui il costo della rivalutazione di quella parte del suo capitale che gli è stata anticipata e che quindi, non essendo più gestita dalla compagnia, non si rivaluta più automaticamente.

Gli interessi sono spesso versati insieme al premio, ma su quietanza separata, per evitare di pagare anche su questi ultimi l’imposta che grava sul premio.

In alternativa possono anche essere tolti dal capitale a scadenza. Naturalmente gli interessi sono dovuti solo per la parte di anticipo non ancora restituita.

Un esempio: l’anticipo ammonta a 2000 euro e il tasso d’interesse è il 5%; ogni anno l’assicurato paga un premio aumentato di 100 euro (il 5% di 2000 euro), pari agli interessi.

Se in seguito si restituisce metà dell’anticipo, bisognerà versare, da quel momento in poi, metà degli interessi precedenti (50 euro).

Gli interessi non sono fissi, come per i piccoli prestiti tradizionali, ma variano annualmente secondo il rendimento della polizza.

Se l’anticipo viene restituito, il capitale destinato all’assicurato non viene minimamente intaccato e continua a rivalutarsi come prima. Gli interessi si pagano proprio per questo, cioè per riempire il vuoto nella rivalutazione lasciato dalla parte di capitale che è stata anticipata. In questo modo di fatto si rivaluta l’intero capitale assicurato.

La richiesta di un anticipo non intacca il corso della polizza. Il cliente continua a pagare normalmente i premi pattuiti.

Per restituire l’anticipo ci sono due modi.

1. Prima della scadenza, quando vuole l’assicurato: si può pagare direttamente agli uffici dell’agenzia o versare il dovuto sul relativo conto corrente o su quello della compagnia.

2. Alla scadenza: in questo caso l’importo dell’anticipo viene detratto dal capitale (o dalla rendita) che spetta all’assicurato. Fino ad allora quest’ultimo deve pagare gli interessi sulla somma avuta.

Non esiste un minimo di durata dell’anticipo e il massimo è fissato dalla data di scadenza della polizza.

I commenti sono disabilitati.