Archivio della Categoria 'Contabilità personale o familiare'

Come preparare il bilancio e il budget familiari

martedì 22 dicembre 2015

Come preparare il bilancio e il budget familiari

Come preparare il bilancio e il budget familiari

Il primo passo da compiere per iniziare ad affrontare il problema della pianificazione finanziaria è comprendere di quali risorse si dispone. Nel farlo si deve innanzitutto distinguere il reddito dal patrimonio.

Il reddito.

Il reddito è dato dall’insieme delle entrate (monetarie e in natura) conseguite in un determinato periodo di tempo e può derivare da attività lavorativa e/o dalle rendite e dagli interessi di un capitale finanziario o immobiliare.

Il reddito può essere speso per acquistare beni di consumo, oppure risparmiato per essere investito in strumenti finanziari o beni immobili.

Leggi articolo intero:

Come preparare il bilancio e il budget familiari

Pianificazione finanziaria familiare

martedì 22 dicembre 2015

Pianificazione finanziaria familiare

Pianificazione finanziaria familiare

La pianificazione delle risorse finanziarie di una famiglia si può definire come il processo che va dall’individuazione delle necessità finanziarie della famiglia alla realizzazione delle loro soluzioni.

Con una buona pianificazione dei propri investimenti, la famiglia diventa finanziariamente indipendente: è in grado cioè di soddisfare i propri bisogni finanziari senza l’aiuto di altri.

La pianificazione finanziaria parte sempre dall’analisi di alcune informazioni rilevanti sulla famiglia: l’età, la propensione al rischio, la composizione del nucleo, il patrimonio disponibile, i flussi di entrate e uscite presenti e future, le coperture già disponibili su alcuni bisogni (per esempio, quella pubblica per quanto riguarda la previdenza).

Leggi articolo intero:

Pianificazione finanziaria familiare

Gestione del Bilancio Familiare Parte Seconda

martedì 15 luglio 2008

Nella parte prima abbiamo parlato della parte Patrimoniale del Bilancio Familiare, ora inizieremo ad occuparci invece della parte Economica in senso stretto, e cioè quella Reddituale e delle Spese. In gergo corrente di parla di Entrate e di Uscite durante un certo periodo, ad esempio l’anno solare.

In genere è da qui che molti partono, creandosi un primo budget mese per mese, quindi contabilizzando le voci di entrata (stipendi e salari, pensioni, affitti attivi, interessi) e le voci di spesa corrente (casa e bollette, alimentari, auto e trasporti, imposte e tasse, viaggi e vancaze, ecc.). Quelli più bravini riescono anche ad effettuare il confronto tra quanto preventivato e quanto effettivamente incassato o speso nel corso del mese. Questo confronto è importantissimo, molto di più di quanto comunemente si pensi!

Il confronto tra un importo previsto (di entrata o di uscita non importa) e un importo effettivo, cioè misurabile a posteriori, viene detto nella prassi finanziaria aziendalistica: Analisi degli Scostamenti e fa parte della branca, molto più vasta, del Controllo di Gestione (materia peraltro di cui l’autore di questo sito è stato per anni ed è tuttora consulente e specialista…)

Più avanti vedremo quali sono esattamente le relazioni che legano la differenza tra il totale delle entrate e delle uscite durante l’anno, che chiameremo risparmio positivo o negativo (in azienda si chiamarebbe utile o perdita d’esercizio) e il patrimonio netto (differenza tra attività e passività) come già visto nel post precedente (Gestione del Bilancio Familiare Parte Prima).

La famiglia può anche essere guidata come un’impresa, ci riferiamo naturalmente alla gestione delle risorse finanziarie. In altri termini è importante capire che una sana seppur minima programmazione dei flussi di entrata e di uscita serve quantomeno ad impedire sorprese.

Ma per poter far questo due sono le strade: o si hanno doti innate di parsimonia (ma a volte privandosi di beni anche più del necessario), o ci si forma pian piano una mentalità, un metodo, un costume.

Da dove partire?

Generalmente le risorse familiari sono costituite da un’attività lavorativa che assicura entrate periodiche (siano esse di carattere autonomo o da lavoro dipendente o da pensione, quindi con un diverso grado di prevedibilità) oppure da un capitale investito o infine, da un patrimonio da amministrare. Non si scappa.

Ci sono anche le vincite al gioco, un’eredità, una donazione, ma sono, per definizione, imprevedibili e riguardano un numero molto ristretto di persone.

Si può immaginare una strategia di gestione.

Il punto di partenza è semplice: per evitare che alla fine del mese il saldo sia negativo (ossia che le entrate non riescano a compensare le spese e quindi si sia costretti a fare debiti o ad attingere al patrimonio) se non possono essere aumentate le entrate, allora bisognerà cercare di contenere le spese.

La strategia suggerita è semplice, almeno in linea teorica. Certo richiede impegno, scrupolo e anche un po’ di fatica. Ma ne vale la pena, per costringersi a far quadrare i conti con una normale gestione della contabilità.

Vedremo nel prossimo post come sia possibile scaricare gratuitamente dalla rete (per quelli di voi che non l’anno già fatto naturalmente..) esempi e modelli di budget e rendiconti di contabilità personale e familiare in partita semplice.

Questi strumenti sono utilissimi, se vengono adoperati con metodo e costanza e con i giusti accorgimenti e consigli.

Gestione del Bilancio Familiare Parte Prima

giovedì 8 novembre 2007

Tutti, persone ed imprese, hanno generalmente attività e passività.

Sono attività:

– Qualcosa di cui hai la proprietà; per esempio, denaro, terreni, fabbricati, merci, marchi, partecipazioni azionarie, ecc.

– Qualcosa di cui hai la proprietà, ma che è a disposizione di altri. Molto spesso si tratta di denaro, che è stato prestato, ma potrebbe essere qualsiasi altra cosa.

Una passività invece è qualcosa che devi restituire a tempo debito.

Molto spesso si tratta di denaro, che è stato ricevuto in prestito, ma potrebbe essere qualsiasi altra cosa.

Lo stato patrimoniale è semplicemente un prospetto, che elenca tutte le attività e passività, accompagnate dalla loro valutazione ad una data specifica e ben determinata (di solito a fine anno)

Lo stato patrimoniale personale di Annalisa (nome preso a caso).

Non è molto difficile. Ecco cosa accade se si elencano in un foglio tutte le attività e tutte le passività di Annalisa.

Stato patrimoniale personale di Annalisa alla data odierna:

Attività:

Appartamento e mobilio 50.000,00
Investimento società Pinco 10.000,00
Contributi versati 2.000,00
Oggetti preziosi 1.000,00
Prestito a fratello 500,00
Totale Attività 63.500,00

Passività:

Debiti ipotecari (30.000,00)
Carta di credito (500,00)
Scoperto bancario (1.500,00)
Bolletta telefono (500,00)
Totale passività
(32.500,00)
Attività nette
(31.000,00)
Totale a quadratura:
(63.500,00)

Patrimonio netto:

Eredità 20.000,00
Risparmi 11.000,00
Totale 31.000,00

Questo è lo stato patrimoniale personale di Annalisa, abbastanza interessante, no?

La parte superiore è chiara. Abbiamo semplicemente elencato tutte le principali attività accompagnate dal loro valore. Inoltre, abbiamo elencato le somme di denaro che Annalisa deve restituire ad altre persone.

Ci sono, però, alcune cose non chiare. Perché i valori passivi vengono riportati in parentesi e cosa si intende per “Attività nette” ?

Non si è mai sicuri veramente di cosa si intenda dire quando si utilizza il termine “netto” (netto da cosa?).

‘Netto” indica il valore di qualcosa dopo aver sottratto qualcos’altro. La ragione per cui non si è mai sicuri di cosa si voglia intendere per netto è perché non si specifica cosa si sta sottraendo!

In questo caso, si sommano tutte le attività, giungendo ad un valore di € 63.500. Si tratta delle attività lorde, anche se a volte si omette l’aggettivo e ci si riferisce esclusivamente alle “attività“.

Si sottraggono quindi tutte le passività. Le parentesi, in contabilità, indicano semplicemente numeri negativi. Per cui le passività, che ammontano a € 32.500, vengono sottratte dalle attività lorde e si ottiene € 31.000. Ecco le attività nette.

Questo valore rappresenta ciò che rimarrebbe se Annalisa vendesse tutte le attività e pagasse tutte le passività. In altri termini, le attività nette corrispondono alla ricchezza netta di un soggetto.

Va bene, abbiamo elencato tutte le attività e tutte le passività ed abbiamo chiarito cosa rappresenta il valore netto. Ciò sembra confermare quanto detto circa lo stato patrimoniale.

Ma che cosa rappresenta ciò che abbiamo chiamato “Patrimonio netto“?

Facile. La descrizione dello stato patrimoniale non era affatto completa. Oltre ad elencare tutte le attività e tutte le passività ed evidenziare la ricchezza netta, lo stato patrimoniale mostra gli elementi costituenti questa ricchezza netta.

Come siamo giunti a questa ricchezza netta di € 31.000? Ci sono solo due modi:

1. Annalisa potrebbe avere ricevuto parte delle attività. Nel caso specifico ha ereditato € 20.000. È la somma di denaro con cui è partita; non li ha affatto guadagnati.

2. Annalisa potrebbe aver risparmiato parte dei guadagni da quando ha cominciato a lavorare. Con ciò non voglio riferirmi solo a danaro in contante o depositati in banca. Includo anche beni sotto forma di attività che Annalisa potrebbe vendere ed ottenere liquidità, come un appartamento, degli oggetti preziosi, ecc. In altri termini, il suo risparmio è rappresentato da tutte le entrate che non ha speso per l’acquisto di cibo e bevande, in viaggi, ecc.

In questo caso, Annalisa ha risparmiato € 11.000. Da notare che nello stato patrimoniale non sono presenti € 11.000 in contanti; questo risparmio si trova nel suo patrimonio sotto forma di varie attività.

Naturalmente, ciò che Annalisa ha ricevuto, sommato a ciò che ha risparmiato rappresenta proprio la sua ricchezza oggi, che deve risultare uguale alle attività nette.

Questa è l’equazione dello stato patrimoniale:

Ricchezza netta = Attività (lorde) Passività (lorde)

Alcuni chiarimenti sui termini utilizzati e ulteriori considerazioni. Le Attività vengono chiamate anche Impieghi di capitale mentre le Passività, sommate alle Attività nette (o Patrimonio netto), vengono chiamate anche Fonti di Capitale.

In ogni momento gli impieghi devono per forza essere uguali alle fonti. Questo vi dà la misura di come state gestendo il vostro patrimonio, indipendentemente dal fatto che siate indebitati oppure no.

Quindi, riepilogando, quali sono gli scopi informativi di uno Stato Patrimoniale?

1. Evidenziare ammontare e composizione della vostra ricchezza lorda (danaro contante, valore dei beni posseduti e crediti raggruppati per scadenza temporale)

2. Evidenziare ammontare e composizione dei vostri debiti (non sarebbe male raggrupparli per scadenze temporali).

3. Evidenziare ammontare e composizione del vostro Patrimonio netto, composto da risparmi + eventuali lasciti, donazioni, eredità, vincite al gioco, ecc.

A questo punto sorge spontaneamente una domanda: che succede se i debiti sono superiori alla ricchezza lorda?

Semplice: dovendo il totale degli IMPIEGHI essere implacabilmente uguale alle FONTI, non solo avete un Patrimonio Netto pari a € 0,00 ma dovete restituire ad altri una parte della ricchezza che figura tra le Attività poichè non vi appartiene più, in altre parole avete un Patrimonio Netto negativo o una perdita in conto capitale.

E’ esattamente a questo punto che cominciano i guai. Avete solo alcune possibilità:

A. Ridurre le Attività, smobilizzandone una parte al valore di mercato corrente. In questo modo ottenete immediatamente della liquidità per fare fronte ai debiti in scadenza.

B. Potete procurarvi altre entrate lavorando (straordinario), doppio lavoro, consulenze, servizi, ecc.

C. Potete ricorrere ad ulteriori indebitamenti cioè a prestiti personali. Naturalmente se chi vi presta i soldi è un vostro familiare è un conto, se è un estraneo invece qui inizia esattamente il vostro calvario!